Rapporto Elezioni 2022, chi pensa a privacy e tecnologia?

01.09.2022 – Privacy Network pubblica il suo rapporto sui programmi elettorali, in cui si analizzano le diverse proposte sotto il filtro della privacy, della tecnologia e dei diritti delle persone.

Quali partiti o coalizioni hanno dedicato più spazio a questi temi, e quali invece no?


Il 25 settembre saremo chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento a cui sarà poi affidato il compito di individuare il Governo. Queste elezioni si svolgeranno in un momento storico particolarmente delicato sotto molteplici punti di vista: guerra, crisi economica, crisi energetica, cambiamento climatico; temi centrali che definiranno il ruolo dell’Italia nel mondo per i prossimi anni.

Allo stesso tempo però l’Italia non può permettersi di mettere in secondo piano i temi afferenti la sfera digitale, di cui Privacy Network ormai da anni si occupa per il tramite di campagne di sensibilizzazione e divulgazione. D’altronde, la recente pandemia dovrebbe averci insegnato anche l’importanza di avere infrastrutture e strumenti digitali all’altezza, per esempio nelle scuole.

Per questo, abbiamo deciso di analizzare i programmi delle principali realtà candidate a ricoprire un ruolo nella prossima legislatura, al fine di consentire a chi ci segue di crearsi un’opinione chiara anche in merito a questo tema particolarmente importante.

Quanto alla metodologia di lavoro, Privacy Network ha da sempre un approccio “laico” rispetto alla politica. Non saranno quindi espressi giudizi di merito su ambiti diversi rispetto a quelli oggetto della nostra attività. Di ogni programma evidenzieremo i punti legati al mondo delle nuove tecnologie e individueremo aspetti positivi e negativi delle scelte operate da coalizioni e partiti, nella speranza che il risultato possa essere utile al fine di decidere in modo più consapevole.

Del nostro rapporto ne parla anche il Corriere della Sera, in questo articolo a cura di Giulia Cimpanelli, con un commento del co-fondatore e membro del Consiglio Direttivo, l’avv. Diego Dimalta:

«Una società tecnologica e libera si regge sulla responsabilità di tutti, legislatori, aziende e singoli utenti. Tematiche come cybersecurity e privacy devono essere capite e presidiate in tutti i contesti: al lavoro, a scuola, in famiglia ma soprattutto in politica. È un tema che sarà sempre più centrale nella vita quotidiana di ognuno e purtroppo, in generale, si parla poco di diritto all’uso delle tecnologie come anche di tutela dei diritti delle persone nei confronti delle grandi piattaforme o nei confronti dell’ uso incontrollato di sistemi di intelligenza artificiale, come ad esempio dei cosiddetti sistemi di decisione automatica utilizzati soprattutto dalle Pa. È per questo che per ogni programma abbiamo cercato di evidenziare i punti legati al mondo delle nuove tecnologie e individuare aspetti positivi e negativi delle scelte operate da coalizioni e partiti, nella speranza che il risultato possa essere utile al fine di decidere in modo più consapevole»


Una breve panoramica della nostra analisi:

Per saperne di più, leggi il nostro Rapporto Elezioni 2022!